Dio è un poeta – un dialogo inedito sulla politica e la società

PAPA FRANCESCO con WOLTON DOMINIQUE, Dio è un poeta – un dialogo inedito sulla politica e la società, Rizzoli, Milano 2018

Si tratta di un libro intervista che riporta dodici incontri informali avvenuti tra papa Francesco e il sociologo e saggista Dominique Wolton, tra febbraio 2016 e febbraio 2017.

Se potessimo sognare il meglio, credo che in tempi oscuri come gli attuali, sarebbe bello essere guidati dall’apertura mentale e dal realismo, nonché dalla fonte spirituale che il nostro Papa con semplicità evangelica non cessa di indicarci con parole e gesti concreti.

Ma ciò non è possibile. Tuttavia possiamo tener gran conto delle sue acute intuizioni sociali e di geopolitica che mirano a integrare le differenze senza escludere nessuno, nella convinzione che, lavorare insieme per il bene dell’umanità si può perché il tutto è superiore alle parti. Per il XXI secolo, lui auspica di abbandonare il mondo artificiale degli ‘affari’ e ‘del trucco’ e di scoprire Dio attraverso la virtù della bellezza che troviamo in natura e nelle arti, perché Dio è un poeta che fa le cose armoniosamente. Inoltre suggerisce di coltivare la memoria del passato che è il coraggio nelle difficoltà del presente e la vera speranza per il futuro da costruire. Oggi c’è forse più un ottimismo superficiale e baldanzoso che profonda speranza. Nei colloqui con Wolton, emerge la mente fertile di idee del Papa che, ad esempio, si propone di tenere un incontro sull’Europa con gli intellettuali europei e afferma che è possibile realizzarlo anche con le Chiese. Altrove anticipa la sua decisione sull’abolizione della pena di morte, ormai codificata, come naturale rispetto della dignità umana perché nessuno può toccare Caino.

Nel libro colpisce la profonda conoscenza della storia e della politica mondiale che il Papa dimostra. Questo gli permette di essere innovativo perché aderente al Vangelo e di scoperchiare, con semplicità, certe ipocrisie evidenti e nocive a tutti i popoli, come quando difende la laicità di pensiero e il confronto e punta il dito contro “questi fondamentalismi europei che sventolano sempre la bandiera del cristianesimo, della Chiesa. Il loro è un fondamentalismo che ha bisogno di utilizzare la Chiesa ma in realtà è contro la Chiesa perché la snatura” (p. 89).

Nel capitolo sulla Cultura e comunicazione, sentiamo papa Francesco affermare che la vera comunicazione nasce e si esprime in un silenzio che è carico di pace, di amicizia, del mistero dell’altro, e talvolta doloroso. Poi ci sono tanti modi di comunicare a partire dal mangiare e bere insieme, danzare, piangere, giocare come i bambini sanno fare, fare del bene. Senza gratuità, che significa essere capaci di dedicare tempo, non c’è vera comunicazione. Contro il culto dell’efficienza, occorre riscoprire i nonni e i giovani; “questo mondo … emargina i giovani perché non dà loro lavoro ed emargina gli anziani perché li mette nelle case di riposo. E’ sulla china del suicidio”. (p. 113). Se gli anziani racconteranno i loro sogni, i giovani potranno realizzare le profezie e cambiare il mondo facendo tesoro e memoria del passato. Ciò che conta sono l’amore e l’alterità.

Papa Francesco aggiunge che, oltre la gratuità, nella comunicazione è essenziale l’umiltà e lo fa raccontando un episodio di vita di San Giovanni Paolo II: “Si comunica da pari a pari. Si comunica dal basso verso l’alto”, o è solo una comunicazione fittizia.

Vengono toccati i temi dell’uso alterato dei media, della diffusione della pornografia, delle scelte scandalistiche e tanto altro con una sorprendente equanimità di giudizio che non teme di fare anche ammenda degli errori della Chiesa. Viene ricordato il caposaldo sociale della famiglia, prima cellula dell’amore diffusivo di Dio, come papa Francesco già affermava nel capitolo 8 dell’Amoris laetitia. Accogliere, accompagnare, discernere e integrare sono i quattro pilastri da costruire nella vita e per questo ci vuole tempo, tanto tempo e perseveranza.

La lettura del testo è davvero avvincente per gli infiniti spunti di novità che propone, per l’ampiezza della saggezza, per l’apertura lucida al futuro nell’orizzonte del vero Bene per l’umanità, per la lotta incessante alla stupidità e all’ipocrisia che deformano la visione del mondo. A me papa Francesco ha dato un messaggio capace di allontanare le paure perché qui visione e missione sono strettamente legate e infondono il coraggio di vivere e di essere propositivi. Un libro che … com-muove e per questo spinge ad agire da buoni cittadini e migliori cristiani.

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