Carissimi Consiglieri Nazionali,
apprendo dalla nostra quotidiana comunicazione, attraverso il canale Wath’s App, che state tutti bene, e di questo me ne rallegro! Quante invocazioni e preghiere, in questo tempo così difficile, sono state indirizzate all’Altissimo, perché concedesse la sua misericordia, perché ci aiutasse a ritrovare un po’ di luce, dopo tante tenebre. Ecco giungere maggiore provvidenza, siamo arrivati ad una seconda fase governativa, con un allentamento delle misure restrittive. Occorre certamente seguitare con prudenza, mantenendo alta la soglia di attenzione. Tuttavia in questi giorni stiamo ricevendo dai mass media notizie confortanti, rispetto alla situazione dei contagi in Italia. Pare, finalmente, che la fase acuta della pandemia stia lasciando spazio ad una ripresa, cui fa seguito un percorso di riorganizzazione di tutte le attività sociali, ivi comprese quelle ecclesiali, liturgiche e sacramentali. In tutte le diocesi pertanto, le parrocchie si stanno preparando a far ripartire la celebrazione comunitaria della Santa Messa e gli esercizi collettivi di pietà.
Come pastorale della salute, noi cappellani, nonostante molteplici ostacoli ed incommensurabili fatiche, non abbiamo mai smesso di portare la presenza del Signore nei luoghi di cura, inabissandoci nel dramma della sofferenza! Siamo dunque riusciti ad essere presenti laddove neanche i familiari più stretti dei malati hanno potuto esserlo. Anche in assenza di riti, la santa unzione, la comunione, ancorché una benedizione sono state rese possibili dalla nostra assiduità. Pur senza funerali, il commiato al campo santo è stato garantito dai sacerdoti, cappellani e parroci; una immagine efficace del «Buon Pastore» che si prende cura delle proprie pecorelle, finanche lontani dai campanili. Nel caos più completo, vissuto in prima persona da ciascuno di noi, abbiamo cercato di fare in modo che nessuno si sentisse abbandonato.
Quanto smarrimento, quanto dolore e lacrime…non potremo mai dimenticare tutto ciò!
Ed eccomi pertanto a scrivervi una nuova lettera, per mettervi a conoscenza di alcune decisioni prese dal Consiglio di Presidenza della nostra Associazione, circa il prossimo futuro delle attività dell’A.I.Pa.S.. Abbiamo meditato a lungo e ci siamo confrontati, sia in posta elettronica, sia telefonicamente, sia attraverso una video riunione su piattaforma Webinar. Sicché, considerando il parere espresso da voi tutti, che rispondeva ad una mia sollecitazione circa l’opportunità di mantenere o meno il convegno annuale di Assisi, tenendo conto delle vostre riflessioni, cogliendo alcuni suggerimenti, condivisi poi nel C.P, abbiamo ritenuto oltremodo prudente di sospenderlo.
Constatando come fosse davvero impraticabile contenere un assembramento così cospicuo, con le adeguate misure di sicurezza indicate dal protocollo della CEI, d’intesa con il Governo della Repubblica, esplicitato nell’ultimo DPCM, si è immaginato per quello stesso periodo e nel medesimo luogo una Assemblea Nazionale dei Soci. Il nostro statuto, infatti, prevede che almeno una volta all’anno, quest’ultima venga convocata. Di norma, questa adempienza statutaria, viene proposta durante il nostro convegno. In assenza di quest’ultimo abbiamo dunque ritenuto possibile prevederla, alle condizioni indicate dall’autorità competente, nel luogo e nei giorni che erano stati pensati per il nostro convegno annuale (alla Domus di Assisi dalla cena del 5 al pranzo del 7 ottobre 2020). Nei prossimi mesi preparerò una lettera di convocazione per tutti i soci, alla quale sarà allegato un puntuale ordine del giorno.
Concludo il mio scritto invitandovi ad accedere al nostro sito che, grazie all’impegno di don Antonio e alla competenza dei grafici digitali, sta assumendo una gradevole ed accattivante struttura.
In questo mese di maggio, augurando a ciascuno ogni bene nel Signore, vi affido alla materna intercessione di Maria Santissima, salute degli infermi. Cristo Regni!
Charvensod 11.05.2020
Il Presidente Nazionale A.I.Pa.S.
Don Isidoro Mercuri Giovinazzo