Breve presentazione della Samaritanus bonus

Il 22 settembre 2020 la Congregazione per la Dottrina della fede ha pubblicato la lettera “Samaritanus Bonus” sulla cura delle persone nelle fasi critiche e terminali della vita. Essa intende ribadire con chiarezza alcuni aspetti che in questi ultimi anni, all’interno di varie legislazioni e protocolli clinici, potevano risultare ambigui, se non addirittura contrari all’insegnamento del magistero.
Risulta chiaro come non esista un diritto all’eutanasia o al suicidio assistito, ma esista il diritto alle cure palliative ed, in fase terminale, alla sedazione palliativa profonda. Dinnanzi a gravi fragilità umane occorrono, tutto intorno, compassione ed accoglienza; anche gli inguaribili possono essere curati!
A questo riguardo bisogna necessariamente adoperarsi per contrastare la solitudine e la sensazione di abbandono. Spesso sono proprio queste condizioni ad esasperare il malato, conducendolo alla chiusura e alla formulazione di disposizioni, che nella disperazione del soffrire vedono nell’eutanasia l’unica via d’uscita!

Con l’avvento delle tecnologie biomediche è pertanto necessario un chiarimento rispetto al fine vita, sul piano dottrinale. L’eutanasia rimane “un atto omicida”, “un crimine contro la vita umana”, “un atto intrinsecamente malvagio, in qualsiasi occasione e circostanza”. Coloro che approvano leggi su eutanasia e suicidio assistito si rendono “complici di questo grave peccato”. Non bisogna dunque cedere sulla legittimità dell’obiezione di coscienza, diritto e dovere di ogni buon cristiano. La lettera ci accompagna sul sentiero dottrinale che emerge dai Discorsi di Papa Pio XII, e si approfondisce nei decenni successivi con la redazione di svariati documenti della Chiesa.

Le citazioni della lettera ripercorrono tutti questi documenti, fino alla Nuova Carta degli operatori sanitari, che viene ricordata
molte volte, richiamando i punti dottrinali che interessano il personale sanitario che accompagna i malati in queste situazioni.
Le cure palliative e la sedazione profonda, che sono un diritto di tutti i pazienti, non includono l’eutanasia e l’aiuto medico al suicidio. Questi orientamenti pertanto avevano bisogno di essere riaffermati nei loro principi dottrinali. Inoltre troviamo nella lettera anche la novità concernente l’accompagnamento e la cura di pazienti in età prenatale e pediatrica. Viene sottolineato come oggigiorno, fin dal concepimento, la medicina sia sempre in grado di assistere e accompagnare in maniera rispettosa la vita dei bambini affetti da malformazioni o gravi patologie. E’ importante fornire un essenziale supporto alle famiglie che accolgono la nascita di un figlio in gravi condizioni di salute. Per questi bambini, viene ribadita l’astensione da ogni trattamento inefficace, mantenendo aperto il percorso di accompagnamento e di cura con una idonea terapia contro il dolore ed una eventuale sedazione palliativa. Il personale medico-infermieristico deve essere formato sulla necessità di dare attuazione ai protocolli per il trattamento del dolore.
Nel nostro Paese la legge 38/2010 sulle cure palliative e la terapia del dolore non viene sempre applicata adeguatamente, conducendo ad un aumento della richiesta di eutanasia, nell’errata opinione di vederla come l’unico mezzo capace di far cessare il dolore.
La lettera chiede all’operatore sanitario di “stare” accanto al paziente, personalizzando l’intervento caso per caso, alleviandone le sofferenze . Nell’”essere accanto” c’è un invito alla compassione e all’accoglienza del malato nel momento più critico della sua vita, rispondendo opportunamente al suo grido di aiuto. Più volte viene ripetuto che il tempo del fine vita è un tempo di relazione e aiuto, dove l’équipe sanitaria può pianificare con il paziente e la sua famiglia il trattamento di cura più adeguato al suo caso, esprimendo presenza e condivisione, stando accanto a chi soffre per lenire il suo dolore. In questo modo mostreremo il volto di una comunità che
ama e si prende cura di chi ha urgente bisogno di noi.

                                                                                                                                                           Il Presidente Nazionale A.I.Pa.S

Leggi il documento ufficiale clicca qui                                                                                            Don Isidoro Mercuri Giovinazzo

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