Assistere il malato, mai farlo morire 

Giornata di formazione al Centro Camilliano di formazione – Verona

Premessa

Dio si prende cura di tutto e di tutti. Della terra, del suo popolo e anche di ciascuno. A Israele è data una terra preziosa: “è una terra della quale il Signore, tuo Dio, ha cura e sulla quale si posano sempre gli occhi del Signore, tuo Dio, dal principio dell’anno sino alla fine (Dt 11,12).

Nei Salmi si dà sfogo al lamento di chi si sente abbandonato da tutti – anche dagli amici – ma sperimenta invece la vicinanza di Dio. “Guarda a destra e vedi: nessuno mi riconosce. Non c’è per me via di scampo, nessuno ha cura della mia vita” (Sal 142,5). Dio ha cura di me povero, debole, bisognoso: “Ma io sono povero e bisognoso: di me ha cura il Signore. Tu sei mio aiuto e mio liberatore: mio Dio, non tardare” (Sal 40,18). Fino a prospettare che la cura del Signore verso i giusti porta addirittura alla vita “per sempre”: “I giusti al contrario vivono per sempre, la loro ricompensa è presso il Signore e di essi ha cura l’Altissimo” (Sap 5,15).

E se Dio è presentato come uno che sa prendersi cura, così anche l’uomo giusto deve prendersi cura di se stesso e degli altri, specialmente dei deboli. “Beato l’uomo che ha cura del debole: nel giorno della sventura il Signore lo libera” (Sal 41,2).

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